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ROBYN
HITCHCOCK
Alla
fine di una travagliata gestazione questa intervista via e-mail
con Robyn
Hitchcock è andata in porto: non potevamo lasciarci sfuggire
l'occasione di approfondire con il grande menestrello britannico
che ha suonato l'8 Febbraio a Milano, unica data italiana del
tour, soprattutto alcune tematiche riguardanti Spooked
(Proper REc./IRD) il suo ultimo stupendo lavoro uscito sul declinare
del 2004.
Spooked, ricco di fascinose ballate, inciso a Nashville con le
preziose collaborazioni di Gillian Welch e David Rawlings, due
rappresentanti del folk-revival americano, ci aveva restituito
un Hitchcock maturo calato ancor più intensamente nel suo
tipico songwriting meditabondo ed onirico, ma con un afflato folk
/ dylaniano accentuato; i voli lisergici sono ormai lontani nel
tempo anche se riaffiorano talvolta in Spooked quasi con un piglio
nostalgico.
Hitchcock ha comunque conservato, almeno dal tenore delle sue
risposte, quel proverbiale spirito ironico-surreale che contraddistingue
da sempre l'uomo quanto l'artista.
Un doveroso grazie per il buon esito di questa intervista a Marco
Grompi della I.R.D., Davide Sapienza e Donatella Portoghese per
la sua sagacia di traduttrice.
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Robyn, a giudicare dal tuo ultimo lavoro, Spooked, e da
brani stupendi come English Girl, Tryin' to get in heaven before
they close the door, Sometimes a blonde, sembra che la slow-ballad
sia diventata il mezzo espressivo a te più consono .
In effetti, più invecchi e più i tuoi tempi rallentano.
Ormai suono alcune delle mie vecchie canzoni a metà della
loro velocità originale. Sai, quando é giovane,l'universo
si espande fino a coprire milioni di chilometri in un lampo
secondo, quando è maturo, diventa fisso, immobile, uniforme
e pulsa al ritmo di profonde vene emozionali, e poi quando invecchia
implode su stesso. Per me è la stessa cosa. Sono come
una vecchia colonna romana che aspetta di finire in nella mostra
in un museo o di disintegrarsi.
In Demons and friends c'é invece molto sentore di
blues e gospel.
Si tratta di una vecchia canzone che ho composto circa vent'anni
fa o forse più. Lavorare con Gillian e David me l'ha
riportata alla mente, così l'ho ripescata dal fondo della
memoria e gliel'ho proposta. Ero sicuro che loro erano perfetti
per quel pezzo, come nessun'altro sarebbe stato mai. Mi hanno
interrotto pensando che stessi scherzando!
I brani che mi ricordano di più i Soft Boys sono If
you know time con quel riff che fa tanto Rain e l'orientaleggiante/psichedelica
Everybody needs love, con tanto di sitar .
La "beatle-music" colpisce ancora! Anche senza percussioni
e chitarre elettriche, quel particolare ronzio ritorna. Avevo
13 anni nel 1966 e questo resterà sempre un fatto importante.
Non si dimentica ciò che ti ha influenzato a quell'età.
Ho sempre adorato quel suono, e ce n'è in abbondanza
anche nei Soft Boys,no? Il sitar elettrico è una chitarra
con delle corde fatte apposta per creare quel suono, che risuonano
proprio accanto ai microfoni, e una corda di metallo sottile
o di carta (non so, ero senza occhiali) contro cui le altre
corde si strofinano, producendo quel tipico scricchiolio.
Robyn, che succede se '... non si riesce ad entrare in paradiso
prima che chiudino le porte ' ?
Dovresti chiederlo a Bob Dylan, ne parla in una delle sua canzoni,
no? Probabilmente si perde l'opportunità di una bella
cena col Papa. Ma Dylan l'ha incontrato ugualmente e quindi
almeno lui è a posto!
Mi spieghi il significato di Spooked, il titolo del tuo ultimo
lavoro.
Significa essere ridotto al terrore da un gioco (e da un bel
mucchio di soldi), un po' come l'America di oggi. La minaccia
potrebbe essere reale, ma la paura assume una dimensione teatrale
che fa molto comodo sia al governo sia a coloro che controlano
i mass-media.
'Robyn Sings ' comprende registrazioni comprese tra il 1996
ed il 2001 ...quindi é un omaggio di Robyn Hitchcock
molto meditato al maestro Bob Dylan ?
Conservavo alcune mie registrazioni mentre cantavo canzoni di
Dylan e alcune di questo le ho fatte ascoltare ad alcune persone
che mi hanno chiesto se avessi voglia di inciderle ed alla fine
ho accettato. Poi sono state aggiunte altri tre pezzi per rendere
completa la raccolta. Ne è venuta fuori una gran bella
collection, ma per nulla meditata, credimi.
Bob Dylan era il primo autore di cui imparavo le canzoni alla
chitarra. Erano facili da suonare, ma difficili da interpretare
e soprattutto da eseguire con una voce che non sia quella di
Dylan o almeno un'ombra di quella di Dylan. Sto ancora imparando
come suonare "Visions of Johanna", anche se sono passati
circa quarant'anni dalla prima volta che l'ho ascoltata.
Ma devo dire che la suono meglio di quanto faccia Dylan oggi,
forse è un brano che riveste più significato per
me che per lui! "Great master" è un termine
troppo delicato per definirlo, di solito ci si rivolge a Dylan
con termini come "brillante" o "terribile".
E' vero che dal vivo, "massacra" le sue vecchie canzoni,
ma i suoi due ultimi album sono stati molto forti.
Anche Television e Full Moon in My Soul ci regalano un Hitchcock
molto morbido e meditabondo....ma come sono i tuoi rapporti
con il piccolo schermo ?
C'è davvero molto da contemplare intorno a te ed io sono
in questo stato contemplativo da quando avevo 12 anni. Ho sempre
preferito la dimensione contemplativa al gioco del calcio. Queste
due canzoni che tu citi potrebbero essere cantate da una donna
ed, in effetti, le canta Gillian Welch, ma anche David Rawlings
che è un uomo, come me.
A ciascuno il proprio "media", potrei dire. Per quel
che mi riguarda, sono i giornali a stampo liberale e la TV a
raccontarmi il mondo come io credo che sia. Altri naturalmente
preferiscono il mondo dipinto da Murdoch o da Berlusconi. Grazie
a Dio c'è la BBC!E' difficile avere le notizie nel modo
giusto in America.
Jewels
for Sophia e Star for Bram hanno un rapporto di contiguità
ispirativa ?
Bram e Sophia stavano insieme alcuni anni fa. Non li ho mai
incontrati ma avevo sentito che erano delle persone assolutamente
speciali. Ma come si può raggiungere delle persone ormai
lontane? Avrei voluto incontrarle e dare i loro nomi agli albums
che contengono le mie sessions dal 97' al 99'.
Quali sono oggi i tuoi rapporti con gli Egyptians ?
Morris Windsor suona le percussioni e a volte canta anche con
me, alle feste o durante gli shows in Inghilterra. Per un bel
po', non ho più visto Andy Metcalfe, ma credo stia bene.
Il circo degli Egyptians/Soft Boys non è molto socievole,
ci siamo sempre solo incontrati per suonare insieme.
Mi parli della tua collaborazione del 1998 con Jonathan Demme
?
Nel 1996 Jonathan Demme organizzò e filmò un concerto
in cui suonavo in una vetrina di un negozio sulla 14esima strada
a New York. E' bellissimo sia dal punto di vista del suono che
da quello delle immagini, anche se io sorrido una sola volta
nel video. Deni Bonet suona il violino in alcune canzoni e Tim
Keegan si unisce a me con la chitarra verso la fine. Il film
si chiama "Storefront Hitchcock" ed è disponibile
in DVD.
Il pensiero di Robyn Hitchcock sulle scelte politiche internazionali
di Tony Blair ?
Penso che abbia commesso un grosso sbaglio alleandosi così
strettamente con l'America di George Bush, specialmente quando
ha deciso di invadere l'Iraq. Posso capire il desiderio di legare
l'Europa all'America, ma Blair sembra aver semplicemente rimorchiato
la Gran Bretagna attraverso tutto l'oceano Atlantico per andarla
ad ormeggiare direttamente a Washington DC. Non potrei più
votare per lui adesso, sarebbe come votare per Bush. Non riesco
proprio capire se Blair si renda conto di ciò che sta
facendo?!
Sei stato sempre accostato dalla stampa ad artisti psichedelici
ed onirici come Syd Barrett e John Lennon....ma in realtà
quanto hanno contato ed in che modo sei stato influenzato da
essi in passato ed oggi nel tuo processo creativo ?
Queste sono state sicuramente le mie due maggiori influenze
musicali, insieme a Dylan, che a sua volta ha influenzato Lennon
e Barret. Non credo di aver avuto nessuna influenza su di loro,
ma piuttosto mi vedo come uno di loro, questo si. Dylan ha liberato
il musicista che era in me, Barret mi ha aiutato a forgiare
il mio stile e la mia identità e John Lennon è
quello che più spesso sento risuonare nella mia voce
mentre canto, soprattutto ultimamente.
Esiste un fil-rouge oltre che musicalmente anche nelle liriche
di Spooked ?
Non l'ho notato, ma penso che si possa facilmente trovarvi un
filo conduttore. Credo immensamente nella verità dell'inconscio.
Grazie per la tua disponibilità Robyn
Grazie mille! Va bene, ciao
Pasquale Boffoli
(trad. Donatella Portoghese)
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