Il più delle volte cascano all'improvviso, mentre stiamo pensando a tutt'altro, magari alla recrudescenza del rock'n'roll sanguigno degli anni che furono, o alle nuove geometrie che il post-rock sforna superando il carattere effimero del semplice trend, o all'avanguardia glitch-electro-noise che sposta sistematicamente in avanti le frontiere della creatività.
Parliamo delle sorprese, ma se così non fosse come faremmo a definirle tali?
Ad accentuarne il carattere di spiazzamento può accadere a volte che i protagonisti di questa irruzione nell'attualità facciano le cose veramente per benino, ossia ritagliandosi una nicchia di unicità estetica come solo gli artisti più consumati saprebbero fare, salvo scoprire che fino a ieri di questi protagonisti non v'era traccia nemmeno nei più remoti postriboli della stampa indie-rock, e che la loro proposta, in prospettiva strettamente musicale, non può vantare brevetti di originalità.
Forse allora il successo - in chiave minore, s'intende, ma senza escludere la possibilità di consensi più ampi - sta nell'aver saputo coltivare territori musicali poco sfruttati e quasi sempre messi in ombra da filoni di maggior attrattiva. Forse, o è anche una questione più "vera" di talento, fertilità creativa, genialità.
E mettiamoci anche il mistero di un nome che pochi si sceglierebbero se l'obiettivo è farsi pronunciare e ricordare dal pubblico con facilità. Non tutto è chiaro, come si vede. Ma un'intervista serve anche a chiarire le idee oltre che a fare "contenuto" di stampa. Mai chiedere che si sveli tutto però, neanche al buon Fabio…

LE MAN AVEC LE LUNETTES - RETRO-POP DAL FUTURO

Provate a spiegarmi perché non riesco a togliere "Saturate" dal lettore - ma badate a non essere troppo auto-celebrativi!!
Sicuramente la teca in pirex all'interno della quale hai racchiuso il lettore non ti aiuta; d'altro canto l'imperfezione dilagante che caratterizza il suddetto dischetto lo rende irresistibile ad orecchie attente ad allenate.
Provate inoltre a spiegarmi cos'è che può rendere la psichedelia space-pop (modello… inglese?) oggettivamente degna di maggior interesse rispetto a quella acido e chitarristico-torrenziale (modello… San Francisco?) - è qualcosa che sto cercando di individuare anch'io, forse potete darmi qualche spunto…
L'Inghilterra attrae di più rispetto a S. Francisco perché… insomma… lassù ci sono delle gran belle pettinature… e dei bellissimi taxi neri. Inutile dire che questo incide maggiormente sulla musica prodotta rispetto alle tavole da surf.
E adesso ci tuffiamo nel mondo LMALL… ciò che più mi stupisce di realtà (pochissime) come la vostra è lo sbucare apparentemente dal nulla, pur essendo già cariche di molta"sostanza"- come se foste già maturati in un ideale mondo parallelo. Proviamo allora a scoprirlo questo mondo parallelo (traduco: la vostra storia, età, provenienza etc)
Chi ha studiato chimica conoscerà il Lavoisier di "NULLA si crea, NULLA si distrugge ma TUTTO si trasforma". All'incirca 20 anni fa, quando ancora non ci conoscevamo, mettemmo in piedi un complesso di liscio, ci facevamo chiamare i "Poker + 4".
Poi all'inizio di quest'anno abbiamo trovato sul comodino di un nostro amico una rivista di musica (non ne ricordo il titolo), che osannava questi gruppi indie-rock e non citava il liscio. Questa è stata la svolta, mollate le fisarmoniche abbiamo imbracciato le chitarra ed è nato "Saturate…". Inconsapevolmente abbiamo inventato l'indie-liscio!
Oltretutto a questa fascinazione da"outer world"contribuisce molto l'estetica che vi siete ritagliati - dal kilometrico e bizzarro nome all'utilizzo di più lingue, fino al fantastico formato e grafica del mini-CD…
Il nome è frutto di un errore… in un viaggio in Francia AleP. venne chiamato "Le Garçon Avec Les Lunettes"; tornato in Italia, fra un discorso e l'altro, maldestramente saltò fuori un "Le Man Avec Les Lunettes". Decidemmo di utilizzarlo come titolo di una canzone presente nel 7" in vinile 'A Photographer in Paris' recentemente pubblicato e in seguito per questo progetto. Abbiamo istituito un comitato, chiamato comitato di recupero formati in disuso: la stampa del 7"in vinile dei Lumière Electrique e questo dischetto in CD da 3" sono gli strumenti che utilizziamo per perseguire le finalità del comitato.
Mi giunge voce che in realtà Le Man Avec Les Lunettes più che una band sia il solo Fabio (più qualche contributo relativamente marginale). Sono stato ben informato?
In parte… Assicuro che il contributo di AleP. non è assolutamente stato marginale. Le canzoni sarebbero state davvero inascoltabili… solo grazie alla sua opera si è in grado di intercettare ogni singolo suono di ogni singolo strumento.
Veniamo al sound: un'opinione diffusa in merito a una tale materia dice"less is more", e la cosa riesce pure - però di mezzo ci sono piccoli dettagli sonori (tromba, maracas e soprattutto quel banjo) che, pur se non intrusivi, renderebbero diverso il disco ove mancassero. Da dove fiorisce una così brillante ispirazione?
I dettagli sonori sono frutto di un lavoro attento, appassionato e soprattutto stratificato operato in fase di mixaggio. I pezzi, registrati da Fabio in cameretta sua, hanno subito una serie di trattamenti in studio, tesi a far emergere tanti piccoli suoni e dettagli che si erano persi negli angoli delle frequenze.
A proposito di dettagli, credete di aver associato delle immagini o idee a ciascuno di essi (per esempio ai turbolenti sprazzi di slide guitar in 'A Tea at the Station', dettaglio che mai più ricompare nel resto del disco)?
Le canzoni sono delle immagini… la stessa 'Tea at the Station' non è altro che la descrizione di un vagone dell'interregionale… 'Sybil Vane' trae spunto dall'aspetto decadente ed indolente del dandismo…
Una certa prassi quasi mi impone di chiedervi a proposito dei testi… hanno giocato un ruolo di rilievo in"Saturate"?
Sono associati testi semplicistici a testi più introversi e ostici… il tutto è ovviamente dovuto al caso. L'idea che abbiamo è quella di non fare emergere nulla… insomma musica e testi devono essere ben impastati, è il prodotto finale nella sua interezza quello che conta.
Qual è il brano meglio riuscito, o che ad ogni modo vi soddisfa di più?
La ghost track… pochi secondi veramente fatti bene…
Sempre per farmi i fatti vostri, mi dite un po' cosa avete ascoltato di recente, e cosa dei vostri ascolti credete sia emerso in qualche modo nel vostro sound?
"Homesong" di Adem, "Stand with the Stillness of the Day" di Elizabeth Anka Vajagic, l'omonimo di Micah P. Hinson and the Gospel of Progress, "Good News for People Who Love Bad News" dei Modest Mouse. Riferimenti al suono di dischi o artisti che ascoltiamo e ammiriamo sono innegabili, ma non è certo una ricerca fine a se stessa.
Già che ci siamo, mi dite qualcosa della Lumière Electrique Records - per cui può valere quanto detto su di voi alla terza domanda? C'è della"fauna umana"in comune tra voi e loro (traduco: qualcuno di voi è impegnato anche nello staff dell'etichetta)?
Qui bisogna andare per punti… Primo: la Lumière Electrique records non esiste, è una nave fantasma che espone bandiera panamense. Secondo: esiste la Honey Records, una piccola e combattiva etichetta gestita da Paolo "Honey", che si occupa anche del booking. Terzo: il disco è uscito per una collaborazione tra le due etichette e questo non so spiegarvelo. I Lumière Electrique hanno suonato su questo disco gli strumenti di qualche domanda fa e il disco è stato mixato da Ale dei Lumière. Tanto per anticipare la domanda seguente, dal vivo, il suddetto dischetto viene suonato a nome Lumière Electrique da Fabio, Ale, Ale, Marco e Ricky.
Quelle che per altri hanno valenza di domande poco più che di routine, nel vostro caso risolvono vere e proprie curiosità: cosa combinate dal vivo - ove vi siate già esibiti? Come rendono i pezzi dal vivo?
Tra Novembre e Dicembre abbiamo fatto 5 concerti (Brescia, Milano, Verona, Treviso e Ferrara). Tra Gennaio e Marzo ne abbiamo altri in programma (Milano, Parma, Brescia, Pescara). In realtà vorremmo scendere ancora più al sud, ma è difficile organizzare qualcosa… Per maggiori informazioni si può comunque capitare su http://www.lumiereelectrique.com/. Dal vivo presentiamo i pezzi di questo disco insieme ai pezzi dei Lumière e sembra che le cose funzionino piuttosto bene.
E ancora, i fatidici progetti per il futuro? Questo miniCD è così riuscito che mi viene difficile pensarvi in versione full-length…
Beh assicuriamo che se dovessimo fare un altro disco full-lenght lo divideremmo comunque in 3 miniCD…
Ultima domanda (era ora…), che è anche un po' un test (dal significato a me stesso ignoto), un po' un gioco (senza premi): se MTV vi chiama a Brand:New o roba del genere, ma vi impone che la Lecciso balli leggiadra sui vostri brani (con l'aggravante di rubarvi i primi piani), voi ci andate?!
Già fatto!

Roberto Villani

 
 
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