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OfflagaDiscoPax
Le parole sono importanti. Capita raramente di ascoltare liriche
in italiano nelle quali ogni parola - anzi ogni sillaba - suona
essenziale, evocativa e nostalgica, carica di significati.
Capita altrettanto raramente che un gruppo risponda alle domande
di un'intervista evitando frasi fatte e banalità, con
un'attenzione, una schiettezza e una cura puntigliosa sinonimo
di rispetto sia per l'intervistatore che per la propria musica,
nel timore - forse - che questa possa essere in qualche modo
fraintesa.
Va da sé che non capita spesso di ascoltare un disco
come "Socialismo tascabile (prove tecniche di trasmissione)"
dei reggiani OfflagaDiscoPax.
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Quanto
è stato importante per voi il Rock Contest 2004? Senza
la vittoria alla manifestazione fiorentina sareste qui a rispondere
alle mie domande con un vostro cd stampato da Santeria sugli
scaffali dei negozi di dischi?
Max) Vincere il Rock Contest ci ha permesso di essere
agganciati dalla nostra etichetta, ma di per sé non ha
garantito la pubblicazione del nostro esordio pur producendo
un incontro importante che nei mesi successivi, dopo un demo
decente e una maggiore conoscenza, ha generato la voglia di
fare insieme questo disco. Mauro Ragnini di Santeria/Audioglobe
ha detto in proposito di questo (e di molto altro) che "il
senno di poi è una scienza esatta".
Daniele) Il Rock Contest ha sicuramente rivestito grandissima
importanza per quanto riguarda tutto quello che è venuto
dopo, il contatto (non il contratto) con Santeria è nato
giusto alla finale. Aver vinto sicuramente ha facilitato e velocizzato
le cose. Siamo molto grati sia a Controradio di Firenze, che
ha organizzato il Rock Contest e ci continua a sostenere tuttora,
che a Santeria per la possibilità che ci ha dato facendoci
fare il disco.
Enrico) Chi lo sa. Avremmo comunque iniziato a spargere
materiale, che in questo senso già all'epoca era autosufficiente
al punto da spostarsi in rete su e giù dallo stivale
a nostra insaputa. Santeria era sicuramente l'etichetta indipendente
in Italia più consona, ma non saprei e non ricordo se
a prescindere dal Rock Contest avessimo mai pensato di spedire
un demo a loro.
Avreste mai pensato di diventare il caso dell'anno dell'underground
italico?
D) Ma lo siamo? Se lo dici tu... Comunque è una
cosa al di fuori di qualsiasi pronostico, non ce lo aspettavamo
assolutamente.
E) Il caso, nel senso per caso. Non avevamo premeditato
un decimo di quello in cui siamo stati catapultati. Siamo riconoscenti
a chi si è preso la briga di seguirci da subito ed è
ancora qui con noi.
M) Siamo nati senza aspettative e in totale assenza di
visibilità. Qualunque cosa succeda è più
di quanto era stato messo in conto.
Le liriche delle vostre canzoni sono veri e propri racconti
dalla forte componente narrativa e i vostri concerti sanno trasformarsi
in piccoli spettacoli di cabaret, con il lancio sul pubblico
di wafer Tatranky e chewin-gum cinnamon a conferire maggior
teatralità ai brani
Aspirate consapevolmente a fare di OfflagaDiscoPax un progetto
artistico a tutto tondo che vada al di là di una dimensione
puramente musicale? Per il futuro vi suggerirei delle belle
proiezioni video durante i live-set con una carrellata sui McDonalds
di Praga per commentare "Tatranky", un bel collage
di immagini di repertorio sullo sfondo della frenesia punk di
"Robespierre" e un primo piano del busto di Lenin
che piange lacrime bianche in piazza a Cavriago come accompagnamento
per "Piccola Pietroburgo"...
M) Non siamo cabarettisti, né teatranti, né
performer. Sul palco ci sono semplicemente due musicisti che
suonano e uno che racconta storie. Qualche nostra piccola invenzione
non cambia di certo lo stato di cose esistente. Dal punto di
vista iconografico vorremmo dare qualcosa di più di una
mera rappresentazione visiva di testi già di per sé
piuttosto didascalici.
E) Lasciamo, democraticamente, che ognuno si tenga la
sua immaginazione e proietti nella propria mente ciò
che preferisce mentre ci ascolta. Musica e parole assieme nascono
per questo, senza troppa invadenza. Basta la televisione, questa
del terzo millennio, che impone più che un immaginario
una linea estetica precisa da seguire. Se qualcuno vorrà
vedere dal vivo i Mcdonald's di Praga o il busto di Lenin sappia
che è tutta roba vera, basta mettersi in viaggio. E grazie
del consiglio, ne ascoltiamo volentieri ma ne accettiamo raramente,
se ti può consolare.
Non temete che basti veramente poco perché la vostra
formula, a mio modo di vedere perfettamente autentica e comunicativa
in "Socialismo tascabile", possa in futuro degenerare
in retorica militante o in puro narcisismo autoreferenziale?
M) Sulla retorica abbiamo fatto molte riflessioni e cerchiamo
di esserlo il meno possibile, anzi aspiriamo ad evitarla con
tutte le nostre forze anche se ad essa non sempre ci si può
sottrarre completamente. Non ci sentiamo un gruppo militante
in senso classico e non abbiamo alcuna tentazione di tipo pedagogico
da tenere sotto controllo. Per questo ci sono già altre
esperienze decisamente più efficaci e battagliere della
nostra.
D) Esistono già molte realtà in Italia
che propongono musica dai forti connotati politici e retorici.
Noi non ci poniamo come gruppo esclusivamente politico, anche
perché non parliamo di politica al presente. Nei testi
di Max traspare un panorama politico "vintage" che
fa da sfondo a storie spesso autobiografiche. La nostra provenienza
geografica fa sì che ci sia in noi un vissuto molto vivo
e presente di quegli anni, anche se io ed Enrico li abbiamo
attraversati molto più marginalmente.
E) Siamo stati attenti fino ad ora, mi auguro non si
cambi idea col tempo.
Per presentare gli OfflagaDiscoPax viene richiamato spesso
e volentieri il nome dei CCCP: il paragone vi gratifica, vi
sembra approssimativo, vi ha stancato o cos'altro?
D) Magari il paragone può rientrare vista la provenienza
e l'ambientazione temporale di qualche testo. Per il resto sia
musicalmente che per il modo di presentare le cose non trovo
nessun punto in comune.
E) Se me lo avessero raccontato a dieci anni mentre cantavo
all'omonima mia mamma Emilia Paranoica non ci avrei fatto caso,
come fanno i bambini. Riprovo.
M) E' un paragone insostenibile. Non siamo né
vogliamo essere i nipoti di quella storia epocale, saremmo ridicoli
in una veste del genere. Siamo della stessa città e abbiamo
riferimenti culturali simili ma non sovrapponibili e musicalmente
e come approccio il progetto pesca altrove. Il feroce massimalismo
dei Cccp oltre ad essere meravigliosamente ineguagliabile non
appartiene al nostro presente.
Parafrasando proprio il Giovanni Lindo Ferretti di "Depressione
caspica", credete che la libertà sia una forma di
disciplina?
E) Personalmente trovo che le cose migliori, e mi soffermo
solo sul lato creativo, escano in situazioni di scarse possibilità.
M) Siamo contrari alla democrazia solo nei sentimenti.
Avete festeggiato il 25 aprile con un concerto gratuito nella
piazza del municipio della "Piccola Pietroburgo" Cavriago:
qual è stata la sensazione più bella di quella
giornata?
D) E' stato tutto meraviglioso, la situazione e il luogo
in cui ci trovavamo ha reso la giornata veramente indimenticabile.
In più molte persone sono giunte anche da lontano, nonostante
il tempo incerto. Sono cose veramente belle che significano
veramente molto, sia per noi che per la giornata che veniva
ricordata.
M) Quando Enrico e Daniele hanno attaccato "Atmosphere"
dei Joy Division e su quell'aria ho iniziato a raccontare la
storia del partigiano "Sertorio" mi sembrava di stare
nella macchina del tempo perduto. Spero che i presenti ci abbiano
perdonato l'aspetto retorico (appunto) di una celebrazione improvvisata
a quel modo. Paolo Davoli e Ian Curtis compresi.
E) Direi quando durante la nostra "sigla" il
nonno di Daniele è salito sul palco per sussurrarmi in
dialetto, mentre suonavo: "L'è bel veh, ma ghè
un po' trop casein".
Solitamente quali sono le reazioni del pubblico ai vostri
concerti/comizi?
M) A qualcuno piacciamo molto, a qualcuno molto poco.
Alla fine c'è chi si compra il disco e chi si limita
a mangiare un Tatranky. Le solite reazioni di qualunque concerto
suppongo.
Anche nel vostro testo più intriso di pessimismo apocalittico
post-comunista non avreste mai potuto immaginare che alla morte
di Giovanni Paolo II Fidel Castro avrebbe proclamato il lutto
nazionale a Cuba. Non c'è davvero più religione...
o piuttosto ce n'è anche troppa?
D) C'è troppo buonismo e troppa ipocrisia. In
questi casi la religione non c'entra assolutamente nulla. Il
peggio era Bush a Roma al capezzale del papa. Ridicolo e di
cattivo gusto.
M) Di solito non ci occupiamo di politica contemporanea.
Ci sarà un perché.
E) Bocca taci.
Più ascolto "Socialismo tascabile" e più
mi convinco che la vostra nostalgia del passato nasce certo
dal rimpianto per ciò che c'era prima ma forse deriva
in misura ancora maggiore dalla percezione della pochezza che
ci circonda oggi e dal timore di ciò che ci sarà
domani. Tendiamo inevitabilmente verso il peggio?
E) Se storicamente è difficile paragonare ere,
secoli o decenni sarebbe comunque necessario farsi un'idea di
quello che ci succede attorno ora. Oggi ne avremmo la possibilità
più che mai, se non fosse che spesso le notizie stesse
sono corrotte. Direi conoscere per riconoscere. E citando un
conoscente: LIFE IS FAST ENDING. Questo rimarrà sempre
un dato di fatto, su piccola o larga scala. Converrebbe far
sì che il processo non acceleri la sua media velocità.
Se provate a figurarvi gli OfflagaDiscoPax nell'anno 2015
che cosa riuscite a vedere?
M) Non vedo molto più in là dei prossimi
tre o quattro metri. Sono miope e tendo più a guardare
indietro che avanti. Soffro di una forma cronica di torcicollo
esistenziale.
D) Orbitanti sulla stazione MIR ormai abbandonata a registrare
un disco.
E) Sì, un disco in vinile però, eh?
Guido Gambacorta
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