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Super 8
Breve intervista via mail con il cantante/chitarrista di
un nuovo, interessante gruppo scozzese: i Super 8, da poco arrivati
anche in Italia con il loro primo album prodotto da Jamie Watson
(già produttore di Snow Patrol, Idlewild, Mogwai e Vaselines).
Il nostro incontro è nato in occasione di uno showcase
a Milano in cui i 5 ragazzi di Edimburgo hanno dato spettacolo
e coinvolto un pubblico numeroso e assolutamente eterogeneo,
intontendolo e cullandolo con ballate di grande impatto emotivo,
spontaneità e grinta. La parola a Trip.
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Quando
e dove sono nati i Super 8?
I Super 8 si sono formati nel settembre del 2002. Incontrai
Dylan in un bar di Edimburgo, in Scozia; cominciammo a parlare
su un paio di birre e scoprimmo di avere una collezione di dischi
molto simile; discutemmo sulla possibilità di fare una
jam musicale insieme, una volta.
All'epoca Dylan era in un altro gruppo (con Davey J al basso
e James alla batteria, casualmente futuri Super 8!), mentre
io mi ero da poco trasferito lì da Manchester. Ero preso
dalla composizione delle canzoni e suonavo sessioni soliste
acustiche in giro per Edimburgo.
Poche settimane dopo aver conosciuto Dylan, un noto produttore
musicale scozzese, Jamie Watson, mi telefonò dopo aver
sentito un EP promozionale di demo registrate a casa che avevo
fatto: "The Morocco EP". Poiché gli erano piaciute
le mie canzoni, soprattutto "Morocco", disse che era
interessato ad incontrarmi.
Fu deciso che sarebbe stato meglio che avessi avuto una vera
e propria band e mi consigliò di provare con un gruppo
con cui stava già lavorando qualcuna delle canzoni da
registrare nel suo studio di Edimburgo, i "Chamber Studios".
Uscì fuori che si trattava del gruppo di Dylan. Fu tutto
molto casuale; credo che il fato abbia giocato un grosso ruolo
in tutta la vicenda.
Anche se avevamo provato i pezzi poche volte, andava davvero
bene, ma decidemmo che c'era comunque bisogno di un quinto membro.
Incontrai Davey Keys mentre provava un pianoforte in un negozio
di musica locale; andai semplicemente da lui e gli dissi: "Sei
forte, suoni molto bene; vieni ad unirti alla nostra band!".
Dopo qualche drink persuasivo, era dei nostri.
Cominciammo a registrare con Jamie e, dopo aver messo giù
cinque tracce, ci offrì un contratto per un disco, da
firmare con la sua etichetta, la Human Condition Records.
Tutto è cominciato proprio da lì, suppongo siamo
stati piuttosto fortunati.
Com'è l'ambiente musicale nel vostro paese?
E' ok! C'è un sacco di buona musica, se la sai cercare
in giro. Mi fa piacere che la musica dal vivo stia cominciando
ad essere nuovamente accolta bene. Fino a pochissimo tempo fa,
andava tutto in un modo un po' strano con la musica dance. C'era
molta "buona" musica dance, ma era eclissata dalla
spazzatura commerciale. E' bello ascoltare ancora qualche canzone
attuale. E' un buon momento per i musicisti: esci, compra una
chitarra, metti su una band! LA MUSICA E' LA TUA SALVEZZA!
Cosa mi dici invece della musica italiana lì da voi?
E' conosciuta?
Non moltissimo, ma cambieremo tutto questo: è la nuova
alleanza!
E' la prima volta che venite qui in Italia?
E' la prima volta che i Super 8 vengono in Italia come band,
si. Penso che James, il batterista, sia venuto a Roma un paio
di volte ed io ho trascorso le vacanze estive in Toscana, che
è bellissima, ma si: questa è la prima volta che
siamo stati in Italia come una band. L'Italia è forte!
E come vi siete ritrovati a presentare il vostro album anche
qui?
L'album è uscito da noi, ovviamente. Abbiamo suonato
degli showcase e delle sessioni promozionali per il lancio dell'album
nel Regno Unito. Ad una di queste sessioni c'era questo tipo,
Luca, della compagnia di publishing Decam, che aveva ascoltato
il nostro album ed aveva preso un volo per venire a vederci
suonare. In qualche modo lui ci ha "scoperti per l'Italia"
ed ha messo a posto tutto per noi, per far sì che l'album
uscisse anche qui: è stato bello.
Secondo te, qual è la forza che caratterizza il vostro
gruppo? Perché i Super 8 sono diversi dalle altre band?
L'aspetto migliore dei Super 8 è la nostra onestà.
Siamo veramente appassionati di musica. Proviamo solo a scrivere
delle buone canzoni. Melodie che ti prendono, qualcosa che ti
fa venire voglia di fischiettare. E' questo! Super 8: musica
per fischiettare!
In
che modo avete creato i pezzi per "Technicolor Melodies"?
I Super 8 sono un miscuglio di idee. Io porto una canzone nel
gruppo e tutti ci aggiungono il proprio sapore finché
non diventa qualcosa che suoni come un disco dei Super 8. Qualsiasi
cosa va bene. Se in una canzone vogliamo usare il piano di un
lavabo invece della batteria, lo facciamo. Oppure, se vogliamo
imparare come suonare una canzone all'indietro, ci proviamo.
Stiamo solo cercando di sperimentare e fare roba che noi stessi
(e spero anche altre persone) vorremo ascoltare.
I gruppi che vi hanno fatto crescere?
Ognuno di noi ama un sacco di roba diversa, per esempio: i Beatles,
i Beta Band, i (primi) Rolling Stones, i Primal Scream, Jeff
Buckley, i Super Furry Animals, gli Stone Roses, Crosby Stills
Nash & Young
Personalmente, io amo solo Bob Dylan!
Quando ritornerete da noi per un concerto?
Quando ci avrete! Finora abbiamo suonato solo a Milano, e Milano
spacca! Bella città, bella gente! Potremmo comprarci
una casa per la band ed andare a viverci. Potremmo essere i
"Monkees" italiani.
Perché "Super 8"?
E' quello che è stato tirato fuori dal cappello! Scrivere
canzoni è facile; trovare un nome decente per una band?
Impossibile.
Fabio Rennella
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