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Ulan
Bator
Non é la prima volta che intervisto
Amaury Cambuzat, leader della band franco-italiana degli Ulan
Bator. Quando uscì Nouvel Air, prodotto da Robin Guthrie,
che faceva registrare una loro clamorosa ed incantevole incursione
nel concetto-canzone parlammo a lungo del disco ma sconfinammo
spontaneamente anche in altre tematiche: con Amaury é facile
che succeda, é un uomo-artista estremamente cordiale, dall'apertura
mentale prodigiosa.
Stessa cosa é successa nell'intervista che segue, nella
quale in un italiano amabilmente naif mi ha sviscerato i contenuti
musicali-esistenziali di RODEO MASSACRE, il loro recente lavoro
uscito per la Jestrai / Venus .
Forse gli Ulan Bator non saranno più 'hype" come qualcuno
asserisce, ma RODEO MASSACRE ribadisce prepotentemente la potenza,
la fragilità emotiva, la personalità di un sound
dal marchio di fabbrica inconfondibile, il loro sound !
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Amaury,
nella mia recensione di Rodeo Massacre ho scritto che, a partire
dal titolo questo album pare una sorta di "reportage"
emotivo di quanto successo nel mondo negli ultimi tempi . Si
tratta solo di una mia sensazione ?
La tua sensazione é giusta ma credo che sia una sensazione
legata alla mia emotività. Ho provato a comunicare il
mio umile stato d'anima attraverso il titolo del disco ma soprattutto
con i testi a volte molto intimi (Souvenir, Fly!, Tom Passion)
oppure più legati al mio modo di vivere l'attualità
(33, God:Dog, Torture, Instinct). Direi che quasi quasi, ho
scelto un titolo commerciale!
Quanto c'è di personale e quanto di 'politico' nei
testi di Rodeo Massacre?
Non credo di essere capace di avere una posizione politica chiaramente
dichiarata nei testi delle mie canzoni, anche perché
una posizione chiara o radicale non c'è l'ho. Sono una
persona piena di dubbi. Non vedo il bene o il male ma semplicemente
situazioni o cose che a mio parere mi sembrano giuste o meno.
Rodeo Massacre prende chiaramente una posizione contro la guerra
per esempio ma senza esprimere un giudizio radicale; scrivo
degli "input" che possono, insieme ai nostri suoni
o melodie, comunicare emozione e quindi, tradire una certa posizione,
spesso e volentieri "romantica"...
Un altro esempio: con il testo di "Instinct" scrivo
in prima persona come se fossi una "bestia" piena
di odio che parte sul fronte senza nemmeno ragionare, ecc. Indirettamente
e cinicamente accuso l'uomo (tutti noi) di trasformare l'altro
e renderlo "animale" per poi accusarlo.
Mi sento spesso un po' come il personaggio (diventato aggettivo
da noi Francesi) di Voltaire: "Candide". Guarda tutto
quello che c'è intorno a lui e scrive sensazioni "naïve"
vuote di cattiverie ma piene di dubbi e di domande.
Mi parli di La Femme Cannibale ?
Come in passato La joueuse de Tambour, La Femme Cannibale é
un personaggio uscito della mia immaginazione, della mia fantasmagoria...
Ci sono troppi super-eroi maschili in giro, al cinema, ecc.
La donna invece é sempre o almeno spesso mostrata come
bellezza ma mai come "violenza" o "forza".
Mi é piaciuto scrivere un testo dove una donna misteriosa,
senza trucco, indipendente, libera e non "schiava",
come la mia "Femme Cannibale", si mangia proprio e
all'improvviso l'uomo che ama. Per me c'è un concetto
molto "sessuale" dietro una idea semplice. Ci vuole
Sigmund Freud!
Mi piacerebbe fare la stessa domanda a Emidio Clementi che ha
interpretato con me il testo tradotto in italiano. Cosa ne pensa?
Come ha interpretato le mie parole?
Molti hanno parlato di Rodeo Massacre come di un ritorno
di Ulan Bator alle loro tipiche ambientazioni sonore, quelle
di Ego:Echo tanto per intenderci. Lo penso anch'io ma solo in
parte ; credo che la parentesi song-friendly di Nouvel Air sia
stata importante per te a livello compositivo: se ne sente l'eco
in Fly, Candy Dragon Fly, Souvenir, La Femme Cannibale.
E' vero. Io credo sia dovuto al modo "estremo" con
cui abbiamo scelto di lavorare, molto simile a quello impiegato
per "Végétale" per esempio nonostante
la "line-up" della band fossediversa all'epoca. Stessa
cosa per gli altri testi del disco, il modo in cui ho voluto
scrivere é molto simile a quello di "Végétale".
Volevamo fare un disco spontaneo. Ulan Bator funziona così.
Con "Nouvel Air", ho voluto cambiare le regole e lavorare
più in profondità sulla musica. Secondo me, per
la metà del disco, non c'entra molto con un disco di
Ulan... Anche se per difenderlo direi che é proprio questo
"décalage" che lo rende "alternativo"
ed il fatto che sia un disco in margine alle nostre precedenti
produzioni, fa di "Nouvel Air" un disco "stranissimo"
e originale.
Lo volevo così al momento. Grazie a "Nouvel Air",
abbiamo imparato ad essere più efficaci su disco, a scrivere
brani più brevi e non troppo dilatati. Al mio parere
il difetto principale di Ego:Echo sono certe parte lunghissime
che a volte possono essere paragonate a una mancanza di inspirazione....
credo.
Si avverte in Torture, con quei fiati che si avventurano
in territorio jazz, quanto il sound di Ulan Bator sia ancora
in espansione, alla ricerca di nuove soluzioni. Anche le rarefazioni
pianistiche nel finale di Souvenir
(sei tu alle tastiere
vero?) .
Per Torture, gli arrangiamenti per fiati sono stati scritti
da Mario Simeoni un mio amico che suonava con gli Anatrofobia,
grande appassionato di musica jazz ma anche di tutta la Musica
con la "M". Ha un grande gusto. Saranno le sonorità
del sassofono che ci trasportano subito in territorio jazz.
Io volevo che ci avvicinassimo più a un atmosfera "noir"
da film giallo americano anni 50/60. Abbiamo avuto ben poco
da dire sulle sue proposte compositrici. Quello che ci ha proposto
di suonare insieme a Silvia Grosso (Ex Larsen) era perfetto.
Forse Torture é uno dei miei brani preferiti proprio
grazie a il loro intervento. Lo adoro.
Il finale di "Souvenir" invece é stato totalmente
improvvisato col pianoforte a coda "live" assieme
a Matteo e Manuel in studio. Ho un rapporto molto diverso con
le tastiere rispetto alle chitarre. per me é sempre un
immenso piacere suonare un pianoforte vero su un disco. Rimane
lo strumento con il quale mi trovo di più a mio agio.
Trovo la vostra auto-produzione di Rodeo Massacre molto più
cruda e messa a fuoco di quella di Robin Guthrie . Nello stesso
tempo c'è una notevole attenzione per le sfumature dei
suoni analogici , soprattutto le tastiere.
Merito anche di Giacomo Forenza,Francesco Donadello e dello
studio 'Alpha Dept.' ?
Lo studio Alpha dept. é molto fornito in strumenti "vintage".
Direi che ha un attrezzatura quasi ed esclusivamente "vintage".
Cosa che ricercavamo per "Rodeo Massacre". Il disco
precedente invece é stato registrato esclusivamente con
pro-tools e mixato con Cubase.
Robin é un amante degli effetti (delay, reverb, chorus)
invece ne abbiamo usati pochissimi per Rodeo Massacre. Volevamo
stavolta un disco asciutto vicino al nostro "sound",
quello che ci caratterizza dal vivo già da tanti anni.
Amaury, ormai tu sei italiano d'adozione. Anche Rodeo Massacre
è frutto del
prodigioso lavoro di un'équipe e di strumentisti tutti
italiani ed esce per l'italiana Jestrai.
Sì,
non é stata una scelta calcolata ma la vita mi ha portato
a lavorare in questo modo oggi. Mi trovo bene a lavorare in
Italia spesso e con musicisti Italiani... friulani! La Jestrai
é l'unica etichetta Italiana che ci ha aiutati durante
un periodo in cui eravamo un po' "a piedi" discograficamente
parlando in Italia. Maria Teresa che gestisce l'etichetta ha
sempre tifato per la nostra band. Credo che ami realmente il
nostro lato psichedelico. Era importante per noi lavorare con
gente che prova emozione per il nostro lavoro.
Cosa pensi delle scelte italiane e francesi in campo internazionale
relativamente al concetto di una nuova Europa?
Credo ci siano tre Europa: quella delle banche e questa funziona.
Quella politica. E quella che chiamerei "idealistica"
dentro la quale vivo io.
L'Europa può solamente esistere se gli attori principali
(i suoi abitanti) la vogliono realmente. Credo in un Europa
degli uomini con degli scambi culturali, ideologici, culinari,
turistici, ecc. Per esempio, trovo triste pensare che nel medio-evo,
nel periodo del rinascimento c'erano più scambi culturali
tra Francia-Italia rispetto a oggi.
Negli anni 60/70 il cinema italiano era il più valido
al mondo credo .
Scambi culturali non significa stesso "format" per
tutti! Attenzione. Ma "melting", ibrido culturale,
diversità e scelta. Abbiamo tolto le frontiere ma adesso
bisognerebbe abbattere le barriere mentali. Purtroppo credo
che i nostri politici pensino ancora troppo spesso agli interessi
particolari della propria nazione in seno all'Europa e non ancora
ad un'Europa con una propria identità. Ripeto, non sono
un politico e non ho una soluzione concreta. Constato e basta.
Sono personalmente favorevole all'entrata della Turchia in Europa.
Credo che l'Europa sia un primo passo verso un'unità
mondiale. Le cose non si fanno esclusivamente con la politica
o l'economia ma soprattutto con le mentalità. Bisognerebbe
fare un sforzo per lasciare perdere gli stereotipi che abbiamo
tutti dentro di noi. Il mondo é paese alla fine no?!
Rodeo Massacre in alcuni momenti mi pare tradisca generosamente
alcune
vostre ascendenze artistiche, come i Sonic Youth nell'uso freddo
e tagliente delle chitarre elettriche o le frequenti reiterazioni
di scuola minimalista.
Sonic Youth, come i Velvet Underground, sono un gruppo che mi
ha ridato fiducia in me stesso quando ho scoperto che non ero
da solo a suonare nella mia stanzetta con chitarre scordate.
Nel mio caso, a 15 anni, non sapevo accordarla! Poi ho scoperto
Glen Branca! Venivo da una formazione classica di pianoforte
ma volevo suonare uno strumento "fisico" insieme ad
altri amici. Questi due estremi mi seguono ancora oggi. In ogni
disco di Ulan c'è il caos (chitarre soniche) insieme
alla fragilità (pianoforte, strumenti acustici).
La tua voce invece, sussurrata ed insinuante riporta sempre
alla tradizione musicale della tua Francia.
Non conosco nessuno in Francia che scrive, canta o interpreta
la lingua francese come me. Nel bene e nel male, é stato
uno "genere" che ho creato, elaborato, sperimentato
da solo. A me per esempio non piacciono molti artisti cantanti-autori
francesi. Le dita di una mano mi bastano per citare quelli che
apprezzo come artisti capaci di associare perfettamente i loro
testi con la loro musica: Gérard Manset, Serge Gainsbourg,
Alain Bashung, Brel (Belga), Bertrand Cantat.
Amaury, in definitiva definiresti Rodeo Massacre ancora un
rock-album
o questa ti sembra una prospettiva ormai superata?
Ulan Bator é sempre stato un gruppo "altamente"
, dichiaratamente "Rock". La nostra attitudine é
"Rock". Vengo da una famiglia "intellettuale"
(anche se odio questo termine!) ma senza grandi possibilità
economiche, "middle-class".
A casa mia il nostro pane quotidiano erano libri, radio, musica,
scambi di idee.
Il rock, e questo sin da giovane, é sempre stato un passaporto
per avere una dignità ma anche un identità. Per
esprimermi e avere un posto "dignitoso" nella società
nonostante potevo trovarmi spesso senza riuscire a pagare l'affitto.
Per concludere direi allora che l'energia che circonda Rodeo
Massacre é "Rock" ma musicalmente spero l'album
sia ricco di tante altre cose.
Grazie Amaury per la tua attenzione e disponibilità
..a
presto !
Pasquale Boffoli
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