Colleen - The Golden Morning Breaks (The Leaf Label)

Molto, molto bella questa nuova uscita per la Leaf. Secondo album per Cécile Schott, meglio conosciuta in ambito artistico come Colleen. “The Golden Morning Breaks” segue il precedente, e contestualmente, tenta di bissare il fortunato “Everyone Alive Wants Answers” disco del debutto uscito nel 2003. L’approccio di Colleen, per questa nuova fatica discografica, è di tipo compositivo, attribuendo in sostanza alla semplicità un ruolo fondamentale per la scansione delle melodie e lo sviluppo dei brani. L’intero disco è stato registrato live con strumenti acustici e qualche accenno elettronico. Abbandonata, quindi, la scelta stilistica che aveva caratterizzato “Everyone Alive Wants Answers”, che reggeva la propria struttura essenzialmente su di un lavoro di ricerca di suoni e mix di campioni. Il risultato nel caso di “The Golden Morning Breaks” attende solamente di essere ascoltato e valutato come un album di un’estrema finezza e soavità. Melodie che sembrano appena uscite da un vecchio carillon, come nel caso di “The heart Harmonicon” una traccia che ha dell’eccezionale, così come la quiete e la riflessione contenute in diverse tracce. Porto come esempio “Everything lay still”…c’est tout dire. Ciliegina sulla torta, la nutrita sezione ad archi completata da una “viola da gamba”, un antenato dell’odierno violoncello.
Un Full lenght dove spessissimo trova spazio anche il silenzio, fondamentale in alcuni brani tipo la title track ma soprattutto in “Sweet rolling”, dove l’assenza di suoni e rumori è districata e inserita tra note e risonanze molto tirate e riverberi ambient.
Cécile Schott si lascia influenzare per questa nuova release da compositori del tardo sedicesimo e del diciassettesimo secolo rielette in chiave moderna e con un approccio un tantino elettronico. Dalle composizioni del liutaio John Dowland, proviene il nome del disco. Non solo. Le esplorazioni di Colleen vanno ad intaccare tecniche “Kora” dell’Africa Occidentale e musica folk indonesiana senza scadere minimamente in tentativi world che in questo caso non sarebbero per niente adeguati alla struttura di questo sublime lavoro.

Luigi Ferrara
(25/07/2005)