Mr. Scruff - s/t (Ninja Tune)
Merce rara la Ninja Tune in casa Freak Out. Questione di affidarsi al ben volere di chi distribuisce quello che ormai è un pezzo grosso della discografia mondiale, per contenuti ma anche per storia e longevità, caratteristiche che permettono alla label londinese di tenere sempre botta rispetto ai newcomers di quell’hip hop che scappa dalle radici nere per affiliarsi agli stilemi del rock/electro bianchi.
Di Mr. Scruff – al secolo Andy Carthy – ci ritroviamo una corposa biografia e un sostanzioso curriculum, che vediamo purtroppo vanificati dai quasi 70 minuti di quest’album omonimo (che però, a differenza delle convenzioni, non è il suo primo). Dopo un inizio incoraggiante in cui il verbo abstract hip hop viene coniugato secondo una modalità tendenzialmente onirica – quasi psichedelica, diremmo – la faccenda prende una piega poco confortante.
Forse non è lecito attendersi dall’etichetta dei Coldcut un tenore qualitativo pari a quello degli stessi titolari, o di un DJ Food, o della serie Solid Steel realizzata sulla base dell’omonimo e spettacolare radio show, ma non è neanche giusto che, non pago della monotonia percussiva di ‘Bonce’ e del fastidioso loop di flauto di ‘Chicken in a Box’ (non altro che la quinta traccia su 12), Mr. Scruff ci faccia piombare in piena nu-lounge, manco stessimo maneggiando il catalogo della Stereo DeLuxe o – che è praticamente lo stesso – le nefandezze di certa scena clubbistica teutonica. Con l’aggravante, appunto, di un disco che inizia-e-non-finisce-più.
Se “Mr. Scruff” è una nota stonata nel catalogo Ninja Tune, basta voltar pagina e dimenticare. Ma se si tratta di un’istanza di – almeno parziale – diversificazione stilistica, c’è forse da dormir sonni meno tranquilli e invocare, se proprio questa diversificazione s’ha da fare, di intraprendere tutt’altre rotte nell’oceano electro-hip hop. E penso, con questo, di star riunendo le rimostranze anche di coloro – aficionados e “tecnici”, dagli Alien Army in giù – che alle uscite marchiate “zen” sul codice abbiano dedicato non poche ore della loro vita…
Bob Villani
(27/07/2005)
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