GOA-BOA 2005 - Piazza del Mare
Genova (07/07/2005)


Giovedì 7 Luglio
Tra i principali meriti del Goa-Boa, c’è quello di offrire degli spazi a gruppi emergenti di qualità; gli OPEN SEASON vengono dalla Svizzera e non ci propongono una rivisitazione di canti di montagna ma, bensì, una infiammata miscela di caldi ritmi giamaicani.
Il gruppo è composto da nove giovanissimi elementi già ben rodati e, sebbene il genere risulti un po’ inflazionato negli ultimi anni, il loro set, ricco di ritmi ska e rocksteady, riesce comunque a coinvolgere lo scarso pubblico del pomeriggio.
Sorprendente il mix musicale presentato dai cubani X ALFONSO; francamente la salsa cubana mescolata all’hip-hop ci era, fino a questo momento, sfuggita e il pubblico genovese ha avuto l’onore, visto che si trattava del loro primo tour in Europa, di ancheggiare, primi nel vecchio continente, su questi nuovi ritmi cubani. Musicalmente questo “crossover” ci sembra parecchio ardito ma chissà.. magari troverà terreno fertile tra gli appassionati di musica latino-americana ormai stanchi delle solite baciate, rumba, etc, etc.
Con MAX GAZZE si è entrati nella parte clou della serata ed il cantautore romano ci ha messo del suo per scaldare il pubblico presente; reduce dalla pubblicazione dell’antologia dei suoi 10 anni di carriera snocciola snocciola i sui hit di classifica (Una musica può fare, Cara Valentina etc).Supportato da una band “tosta”, tutti i brani sono risultati molto tirati e molto spazio è stato lasciato alle improvvisazioni che hanno messo in evidenza le capacità tecniche in particolare dello stesso Gazzè.
Esplosiva e coinvolgente l’esibizione di ROY PACI e dei suoi ARETUSKA; la “famiglia” si è recentemente allargata con l’aggiunta di Zuli alla voce e di Massimo Mercer alla tromba e l’impatto live ne ha guadagnato in quanto a potenza e spettacolarità. Meno in evidenza rispetto ad un recente passato sono invece le straordinarie qualità di trombettista di Roy, apprezzatissimo strumentista a livello internazionale, che preferisce dedicarsi maggiormente alle parti vocali ed alle “relazioni” con pubblico che, peraltro gli risultano naturali grazie alla simpatia ed al calore che riesce a trasmettere dal palco. La band è sembrata perfettamente rodata ed il loro ska sicuramente pronto per continuare una tournee che li vedrà anche sui palchi di Colonia, Berlino e, soprattutto, del Festival di Reading a Londra. Minchiaaa!!
Dopo i travolgenti R&A è la volta di SILVIA DAINESE giovane cantautrice genovese che per la ricercatezza delle sue liriche molto ricorda di Cristina Donà con la quale del resto ha spesso collaborato.
Prima tour italiano per AMADOU & MARIAM, la coppia del Mali che è diventata popolare in Francia con il loro ultimo lavoro “Dimanche à bamako” prodotto da Manu Chao. Mentre nel lavoro in studio l’influenza dell’ex leader dei Manonegra è evidente, durante l’esibizione live di A&M è emersa maggiormente la dimensione etnica del duo africano con sonorità e melodie che richiamano direttamente le loro origini perdendo molti degli arrangiamenti presenti sull’ultimo splendido lavoro in studio.
A completare la prima di questa tre giorni di GB sono i BLACH UHURU alla loro prima data italiana. Il gruppo giamaicano è depositario delle radici della musica della loro terra ed i numerosi rastaman presenti hanno potuto godere, insieme al pubblico superstite di questa lunghissima prima giornata del GB, dell’intensità della loro esibizione che li ha confermati come punto di riferimento essenziale per chi ama o vuole avvicinarsi al profondo mondo dei Rastafari.

08 Luglio 2005

dopo una prima giornata all'insegna dei ritmi reggae/ska, minimo comunicatore della seconda serata sono le sonorità elettroniche. Affluenza scarsa ma competente (della serie pochi ma buoni ? Vallo a dire agli organizzatori !). Risulterà ancora più evidente a fine show, ma siamo tutti venuti per lui, James Murphy, icona sonica del nuovo movimento punk-funk newyorkese (i Rapture senza il
suo apporto sarebbero poca cosa), fondatore insieme a Tim Goldsworthy dell'etichetta DFA (Death From Above) ed ora impegnato nel progetto solistico LCD SOUNDSYSTEM. Ma andiamo con ordine. Due le defezioni : Marc Almond vittima di una caduta dalla moto e Withey a causa dei recenti eventi di Londra. Menzione particolare meritano gli emiliani Offlaga Disco Pax con il recitato Socialismo Tascabile di Max Collini accompagnato da ritmi danzerecci e ripetitivi a metà strada tra Massimo Volume e CCCP. Meg (EX-99POSSE) è apparsa un pò sottotono con i suoi pezzi electro-pop dell'esordio da solista, ma il talento è cristalino, se scende un pò dal piedistallo ! Fresca ma niente di più la performance dell'ensamble francese Rinocerose con ritmi sincopati attraversati da elettriche grezze e taglienti. Ma veniamo al clou della serata.
James Murphy si presenta con maglietta e pantaloni bianchi, alto, grassoccio e goffo, accompagnato da 4 elementi : elettrica, basso, batteria e una ragazza alla console. Si parte con lo stomp spasmodico di Beat Connection per passare a quella Daft Punk Is Playing At My House chiaro tributo al duo francese pionieri della dance elettronica ; il pubblico apprezza, si dimena ipnotizzato dai ritmi sincopati ed esplode alle prime note di Losing My Edge, ormai un classico.
Il finale è di quanto meglio si possa chiedere con i 10 minuti abbondanti di Yeah dove il ritmo cresce e quando sembra aver raggiunto l'apice, cresce e cresce ancora per terminare in un'accozaglia noise da brividi.

Sabato 9 Luglio
La serata conclusiva della tre giorni di concerti del GOA-BOA, ha visto protagonista il rock italiano.
Nel pomeriggio i SUPER ELASTIC BUBBLE PLASTIC hanno proposto i pezzi del loro album di esordio “The Swinder” ed il trio mantovano ha confermato, con un’energica esibizione, quanto di buono ci si aspettava dopo il loro esordio discografico, che ha ottenuto un’ottima accoglienza dalla critica. Loro stessi ci hanno detto, dopo il concerto, che sono rimasti quasi sorpresi dagli elogi ricevuti (miglior album del mese per Rocksound!) mentre, invece, “alle etichette discografiche il lavoro che proponi non va mai bene e ti dicono: buono ma è un po’ troppo rock oppure carino ma è un po’ troppo poco punk!!”.
I PERTURBAZIONE hanno affascinato il pubblico presente con il loro pop fatto di melodie ricercate e testi intelligenti. La loro esibizione è stata tra le più coinvolgenti viste al GB. “Se mi scrivi”, “Agosto”, “Il senso della vite” e le citazioni finali per Violent femmes e Tre allegri ragazzi morti hanno chiuso un concerto esemplare con Tommaso, sceso dal palco, a cantare e ballare insieme al pubblico.
Dopo il concerto del cantante-pittore francese PIERS FACCINI autore di musiche ricche di chiaroscuri alla Nick Drake, i MARLENE KUNTZ hanno offerto un’esibizione coerente con la musica da loro sempre proposta, alla continua ricerca di un perfetto equilibrio tra melodie accattivanti e distorsioni rumoriste.
Il loro suono è stato arricchito dalla presenza al basso di Gianni Maroccolo che ha contribuito a rendere ancora più potente il loro live-act; coinvolto pienamente il pubblico, che, con Cristiano, ha cantato i classici dei MK come “Sonica” o la sempre splendida “Nuotando nell’aria” forse uno dei brani più belli del rock italiano.
Gli AFTERHOURS hanno sorpreso gran parte del pubblico con una scaletta che ha completamente tralasciato i loro brani melodici come “Bianca” o “Non è per sempre” proponendo un set durissimo con pezzi quali, ad esempio, “Strategie” o “Sui giovani d’oggi ci scatarro su”( dedicata “simpaticamente” al pubblico presente) tiratissimi e letteralmente urlati da un Manuel Agnelli in gran forma.
Tra i due gruppi storici del rock italico, ANTONY AND THE JOHNSONS hanno offerto un’esibizione solo apparentemente in distonia con quelle, assai potenti, di MK e AFTERHOURS. Infatti il concerto di Antony e del suo gruppo, altro fiore all’occhiello del GB 2005, è stata altrettanto intensa seppur con altre ritmiche e sonorità , toccando altre “corde” degli spettatori, tra i quali molti affezionati fans dell’artista pupillo di LOU REED.

Ferdinando Ainis, Marco Presciutti




 
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